sabato 4 febbraio 2012

mi crogiolo

- ciao
- ciao
- sono io ti ricordi?
- sei alberto? si mi ricordo di te.
- proprio io! posso stare?
- certo.
- grazie. devo finire la serata.
- perchè che ore sono?
- non lo so con precisione.
- io men che meno.
- hai ragione non credo tu abbia un orologio.
- no infatti. cosa stai ascoltando?
- bella musica. mi piace in questo momento.
- non credi sia meglio un momento di silenzio riflessivo?
- penso di no. perchè, tu preferisci il silenzio alla melodia?
- no in in realtà. hai freddo?
- eh si. non credo di aver mai avuto le mani così gelate.
- io non le ho. però effettivamente c'è ben freddo.
- parecchio! è incredibile lo sbalzo termico tra fuori e dentro.
- mi fai pesare il fatto che io debba rimanere sempre qui fuori?
- no no. volevo solo constatare quello che sento.
- non fare lo stronzo!
- no scusa! non era mia intenzione. tu mi aiuti in questo momento.
- tu no. e lo dico senza cattiveria.
- non hai bisogno di me?
- assolutamente no.
- se io non fossi qua tu resteresti lo stesso?
- assolutamente si. e lo sai.
- va bene. allora ti sfrutto l'ultimo momento poi ti saluto.
- te ne vai di già?
- si. ma stai tranquillo mon amie. tornerò tra breve.
- sicuro?
- è una promessa. venderei l'anima per un momento del genere con te.
- oh figliolo, daresti via la tua anima eterna solo per questo?
- si. tanto non la uso.
- oh, the buzzin’ of the bees and the cigarette trees. the soda water fountain. where the lemonade springs and the bluebird sings.
- you are my Big Rock Candy Mountain.

lunedì 19 dicembre 2011

Moccolo

Mi sono soffiato il naso troppo forte.
Quasi tutto il moccolo che ristagnava negli hangar delle mie narici, si trova sulla barba da alpaca che mi ritrovo.

Pulisco.

Lo so, non dovevo mica farlo per forza.
Anche perché solo Ottavio Baldacconi mi avrebbe potuto vedere.
Però sta di fatto che alla maggior parte delle persone che conosco,
fa schifo i moccolo.
A me invece diverte tanto.
Mi diverto anche a reggerlo, il moccolo!
Mi sazio dell'imbarazzo altrui.
Ma anche di gelato in vaschetta, di tzatziki, di caramelle gommose, di pastiglie alla menta forte, di ignoranza manifesta mia e delle altre persone, di spaghetti al tonno, di momenti tragicomici e di moccolo.

Mi rendo conto che questo discorso non porta da nessuna parte se non si conosce l'antefatto.
Bisogna sapere che esistono diverse associazioni di allevatori di alpaca in Italia.

Solo conoscendo ciò si riesce a capire perché Morfeo mi fa vedere compagne di classe delle medie in topless,
navi che naufragano e delitti perfetti.
Lo so, lo so!
Si riesce a capire anche che non ho una ragazza.


Però ho tanto moccolo!


sabato 3 settembre 2011

ammazziamolo

aspetto un'amica, mangio ciccia, mi rotolo sul divano, mi rialzo.annuso l'aria, sono inquieta, mi guardo allo specchio, osservo un difetto...
muro bianco, quadri, macchie di umido ingiallite, arazzi e orologi, libri...
case, all'orizzonte, foschia.notare imperfezioni lungo la linea d'aria continua...c'è smog.fini fili di smog nel cielo e nei miei pensieri.mi guardo intorno,respiro tensione.
una forte esplosione mi spappola il cervello, vedo luce e poi buio, stelle e galassie, potrei morire ora o vivere all'infinito.sapere di poter toccare l'immortalità mi àncora al suolo e alla vita. schiacciata e con la gravità sullo stomaco dopo un'ora dentro una vasca da bagno riemergo senza capire.la mia testa è pesante, il cuore batte?sento l'ultimo soffio uscirmi dai polmoni, torno ad aspettare, mangiare, rotolare, rialzarmi annusare inquietarmi guardare osservare in un micromillesimo di secondo.
il tempo di dire ciao all'amica arrivata, il tempo di finire il boccone, il tempo di cadere dal divano e di non riuscire più a rialzarmi: sono morta. ?

venerdì 2 settembre 2011

Finiscilo!

Devo riuscire a farmene una ragione.
Devo riuscire a superare la fine delle cose.
Posso far finita di niente, posso comportarmi sempre allo stesso modo, posso ridere al tuo funerale.
Ma lo so che tu non ci sei più.
So che non sarò più contento di notte nel tuo tepore.

Però capiscimi.
Come puoi biasimarmi quando mi rattristo alla fine di un pacchetto di caramelle prese in un altro Paese.
Come puoi biasimarmi se seppellisco un ghiro alla fine della sua vita.
Come puoi biasimarmi se piango sulla tua lapide.

So che ritornerai.
E me ne accorgerò prima di tutti.
Forse è per questo che ritengo patetica la processione per portare il tuo feretro.
E molti non si accorgono neanche di dove si trovano.

Pensano che tu sia ancora lì al loro fianco.

Invece no.
Tu non sei con loro a quella grigliata.
Non voglio fare accanimento terapeutico su di te, mia dolce amica.
Anche a costo di perdermi una serata in compagnia di amici che mi confortano.

Me la tirerò come al solito.

Anche perché vedo chiaramente
che sto pedalando, in salita,

verso l'inverno.


venerdì 29 luglio 2011

Scivolo

Valli a capire te,
i peli!


martedì 26 luglio 2011

Capitombolo

Sono nato in una città molto distante da qui.

La guerra e la miseria mi hanno costretto a lasciare la mia bellissima terra compiendo un viaggio lungo una giovinezza.
Ora vivo in un centro di accoglienza in un Paese che non vuole mica tanto accogliermi.
Con non poco impegno sono riuscito ad ottenere un permesso di soggiorno e una decina di euro.
Li ho spesi.
In questo momento vivo sereno con il mio nuovo tesoro.
Un paio di auricolari.
Attaccandoli al computer della biblioteca comunale, posso risentire i suoni della mia terra.
Troppo lontana.

Ma ora così vicina.


sabato 2 luglio 2011

tranquillolo

è donna
è riccia giovine e allegra
indossa colori sgargianti
ha piedi brutti ma gira coi sandali
suona
corre tra i campi
sguardo fisso
voglia di fare
non fuma
mangia
beve birra
è acuta
è spensierata
è sorridente
è soddisfatta
è DIO,
perchè è stata citata per aver detto CALCESTRUZZO, nel momento giusto e al posto giusto.

mercoledì 29 giugno 2011

Solo

Il 3 di luglio è la festa del lancio dell'uovo.
E quest'anno capita di domenica.

Non è una festa tanto conosciuta.
La gente gira con un casino di uova al seguito ed appena si imbatte in una coppietta che si bacia in pubblico..
Giù uova!
Senza distinzioni:
donne con uomini, uomini con uomini, donne con animali, uomini con insetti..
E più si lasciano trasportare dalla passione, più si meritano uova.

La festa del lancio dell'uovo ha origini antichissime.
La leggenda narra che una coppia si stava baciando e allora gli hanno tirato le uova.
Però tipo ancora quando c'era Alessandro magno.
E da lì, grazie a Zeus, questa ricorrenza è giunta invariata fino ai nostri giorni.

La festa del lancio dell'uovo è una figata.
E' radicata nella nostra cultura.
E poi fa caldo..
è il 3 di luglio!



giovedì 16 giugno 2011

Donnaiolo


Lo senti questo ruggito?
Vedi le nuvole ferme in cielo, statuarie?
Si, si. Però penso ai cazzi miei.
Precisamente a: canti elettrici come inutili litanie, isolate accuratamente.

E dopo questa merda mi assolvo.

Un ragazzino è immobile al centro della piazza affollata e mi guarda impassibile.

É pronto a farmi fuori, lo si intuisce facilmente.

Ha un cannone nascosto sotto i vestiti.

Si vede.

Vengo abbagliato solo un attimo, giusto il tempo per farmi puntare contro una freccia imbevuta di veleno.

Ah ah ah. Che cazzo vuoi farmi con quell'arcaico strumento di morte?


Bravo pirla, non chiedere.


La mattanza ha inizio sotto la fitta pioggia di legno aerodinamico.

Passano solo 12 secondi per vedere tutti gli ignari accasciati a terra.


Mi ritrovo unico in posizione eretta.

Apparte il ragazzino, che guarda all'orizzonte.


Dove sta sorgendo l'alba.


Contento di aver trovato per me la strage giusta.



venerdì 20 maggio 2011

Ghiacciolo 2

domenica 16 gennaio 2011

molo


carciofo calimero calcestruzzo catarifrangente.boh.io ho sempre detto cartarinfrangente.

coiote caramello corrispondente crostata. avrei una gran voglia di una crostata con marmellata di albicocche.

cavalletto carrello cartello carburante. il carburante non ci serve finchè non abbiamo la macchina.

corrimano creativo campanello castello. il castello è quello delle fatine del bosco di MondoParallelo, quello delle fatine verdi, le messaggere dei folletti blu.

Le fatine verdi devono compiere la missione più importante della loro vita: avvisare gli gnomi rosa che il loro nome è un pò kitsch, e che forse dovrebbero cambiarlo, diventare ad esempio gli gnomi fucsia, o violetti con sfumature perlate. Il gran problema è che gli gnomi rosa sono molto permalosi...le fatine verdi devono quindi usare tutte le loro doti per convincerli che il loro nome fa proprio merda, e che per mantenere l'equilibrio cosmico devono cambiarlo, altrimenti una grossa scarica elettrica potrebbe distruggere l'intero bosco di MondoParallelo. Come fare??? Lo
scoprirete nella prossima puntata!

pentolone pinguino pasticcio pozione. la pozione è quella che devono usare le fatine verdi per incastrare gli gnomi rosa. La pozione, preparata dai folletti blu apposta per l'occasione, renderà gli occhi degli gnomi sensibili solo al colore rosa, di modo che le fatine verdi possano apportare ogni modifica al colore delle tutine degli gnomi rosa senza che questi ultimi se ne accorgano! svanito l'effetto gli gnomi non più rosa si accorgeranno del cambiamento, ma si renderanno
certamente conto che il nuovo look non fa altro che migliorare il loro aspetto.

mangime molfetta mummia magia. la magia è quella delle fatine verdi, ed è una magia pazzescamente potente. Per farvela breve le fatine riescono a colorare tutte le tutine gnome, solo che essendo un pò fighette non riescono a mettersi d'accordo sul colore delle nuove tutine. qual è il colore che meglio si intona al verde muschio del bosco? liti strappacapelli tra le fatine verdi. Conclusione: nessun accordo, nessuna pace, nessun armistizio. Ogni gnomo prende il colore scelto dalla fatina che lo trasforma. Gli gnomi diventano gli gnomi arcobaleno. è per questo che quando andate nel bosco di MondoParallelo vi capita spesso di vedere un arcobaleno: è un gruppo di gnomi arcobaleno che si sposta!

Non chiedetemi dove sia MondoParallelo, non fate i furbi, lo sapete meglio di me.

Saltimbanchi salamandra sottigliezze storia. la storia è quella delle fatine verdi, dei folletti blu e degli gnomi rosa non più rosa ora arcobaleno.


venerdì 19 novembre 2010

Sonnambolo


Non mi ricordo quasi mai i sogni che faccio.
Perciò ho deciso di inventarlmeli.
Che poi tanto la testa creatrice è sempre quella.
Per esempio..

Sta notte ho sognato una suora (TUA! per dio).

Era una suora 55enne e abbastanza grassa.

Di nome faceva Evidenza.

Stava partecipando ad un falò su una spiaggia hawaiiana assieme alle sue consorelle suor Tilegia e suor Fonzie (tua-tua),

ma anche assieme ad un rastaman africano con tanto di tamburo, un imprenditore di Arzignano con la chitarra, 4 surfisti giapponesi con synth di vario genere, l'uomo più alto del mondo con un ukulele, un cosmonauta, una ragazza francese in erasmus, un esportatore di kiwi neo zelandese, un biologo marino, gianfranco fini, una ballerina di lap dance, una bambina prodigio russa, 2 cavalli, 4 cani, un asino, 7 pecore, carta igienica, olio, bagnoschiuma, sale grosso, detersivo lavastoviglie, formaggio, biscotti e bresaola.

E fai veloce che c'ho il gatto sul fuoco.

Ah si.

Il falò!

Fatto sta che suor Evidenza inciampa nel bong di fini e cade vicino al fuoco.

Ringrazia il buon dio di non esserci caduta dentro.

Si rialza a fatica.

Appena in piedi, però, si rende conto che la sua sottana è in fiamme.

E non ringrazia mica più tanto dio!

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaah! !

Corre come un neonato ubriaco verso il mare.

Mentre gli altri, che non s'erano accorti di niente, intonano no woman no cry remix, bevono birra, ruttano, fumano, ridono, sboccano, cuociono marshmallow, aceto, pasta, scottex, lievito, sapone intimo, carta per stampante, spazzolino, ketchup.

Io intanto faccio il bagno.

Ah si!

Suor Evidenza.

Fatto sta che esce dall'acqua e s'è bruciata mezzo polpaccio sinistro ma ha anche bruciato un bel po' di calorie con la corsetta.

Che fa sempre bene.

Poi tornata al falò, vomita e si addormenta collassata.


E l'ho sognato dal bon!



domenica 7 novembre 2010

picciolo

semplicemente senza sosta scorrono stazioni,
senza sbadigli sorvoliamo spazi sconfinati.

siamo sei soggetti sintetizzati:
una ginnasta una hippy un fotografo un super-ego un futuro uomo ricco una romana de Roma: la andiamo a trovare.

sotto il solleone scarpiniamo e scrutiamo sciami di storlini. simuliamo stupidità per scattare situazioni superlative. scoliamo sostanze salvifiche e successivamente sbronzi saltelliamo sospirando silenziosi. senza spiaccicarci superiamo strade e semafori scampanellando. sperimentiamo suoni e strumenti, spadelliamo e sparecchiamo. sprechiamo seimila secondi sghignazzando sguaiatamente su spiacevoli situazioni successe a sconosciuti. scambiamo simpatiche sentenze.

superata la sera sotto strati di stoffe sprofondiamo: splendono sogni sinceri sul sofà, sebbene sonnambuli spaventati stravedano stranezze.

senza sosta sono stata sorpresa e soprattutto soddisfatta, mi sorgono sorrisi senza straordinarie spiegazioni...semplicemente siete.
siete somma di sensazioni stupende
siete stupidità e sapienza
siete sole e il sugo di un sacco storie
siete singoli di sei supereroi


giovedì 21 ottobre 2010

Figliolo

un ragazzo mi sta guardando.

è quasi la fine della mattinata ma sono già stanco e spossato.
per questo cammino lento e incerto.
inoltre con il sacchetto che tengo nella mano destra, faccio fatica ad andare avanti.
è leggero, ma limita i miei movimenti già limitati.
mi sento quasi fortunato a vivere sull'orlo della miseria, con pochi soldi al mese.
altrimenti non riuscirei a portare sporte più pesanti.

istante di silenzio.

momento di impotenza.

entro dal panettiere, chiedo, torno per strada, guardo per terra (con la schiena curva è più semplice),
ritorno sui miei passi, fermo la gente che incontro.
dov'è?
dov'è?

sento per tutto il tempo ancora quello sguardo pesante.
non riesco più a sopportarlo.
mi dirigo verso il ragazzo.

"cazzo hai da guardare?"
"scusi?"
"che cazzo guardi, giovane impertinente?
ti credi empatico e sensibile? invece sai cosa sei? sei solo un miserabile coglione.
tornatene a casa così la smetti di guardarmi.
e una volta a casa, siediti sul cesso e guardati allo specchio.
così capisci che razza di rifiuto umano sei."

me ne vado imprecando e facendo commenti razzisti.



arrivato a fatica a casa, mi siedo sulla sedia.
spero di non aver scosso troppo quel ragazzo!
ma d'altra parte adesso sarà a casa sua a pensare quanto sono stronzo e xenofobo.
e tra 10 minuti, sbollita la rabbia, scorderà l'episodio.
non volevo ricordasse come ricordo io.




65 anni fa, avevo 21 anni.
ero per strada ed ho visto un anziano che faticava a camminare.
una sporta nella mano destra e il bastone nella sinistra.
si era accorto di aver perso il portafoglio.
io lo guardavo.
era entrato dal panettiere, aveva chiesto, era tornato per strada, aveva guardato per terra,
era ritornato sui suoi passi, aveva fermato la gente che incontrava.
niente.
non trovò più il portafoglio perchè gli era stato rubato.
e per quel mese campò con 35 euro.

tornò curvo verso il suo nido.
e lo vidi seduto in silenzio, nella casa vuota.


detesto il tuo cinismo, Giustizia divina.



sabato 16 ottobre 2010

ruolo

Corde, canto, rasta. francesi, uomini. occhiali e sudore. cibo. yogurt alla mela, api. libere associazioni. mi alzo e cerco in me qualche senso. sbatto contro un muro perchè il mio cervello è un labirinto. credo di capire e invece scivolo da un'altalena mentre i neuroni ridono. i neutrini mi
attraversano e come un vetro vengo perforata e colo acqua, e sangue, e pelle. un albero, radici, hennè, colore. tavoli e stencil. Il mio cervello si incastra, colora e crea. ma vorrei qualcosa di nuovo, di impossibile, di mai visto. NO. non produce idee e novità. saltano le valvole. cerco inutile senso nel non senso inutilmente. [penso che ogni tanto il mondo dovrebbe girare al contario. il non senso diventerebbe senso. ma per ora non è così.] scrivo ed è tardi. bisbigliano e non voglio. mi infastidisco e forse sono io quella sbagliata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. le corde vocali sono una cosa utile se ben utilizzate. solo per quello.
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non funziona. non funziona e non sono capace. tento di spiaccicare una parola e invece è solo la mia faccia che si spiaccica contro un'espressione stupita e confusa. Niente. dai forzaforza parla! Dai vai, questa volta non ci pianti una figura di merda, solo di yogurt, di cosa acida e inutile.

Rinuncia, non sei capace.
ma non puoi stare zitta per sempre.
affonda nel tuo fango



mercoledì 13 ottobre 2010

Festaiolo

Solo 662'684'400 secondi?
Solo 11'044'740 minuti?
Solo 184'080 ore?
Solo 7670 giorni?
Solo 1095 settimane?
Solo 255 mesi?
Se le persone fossero solo numeri, tutti avrebbero il proprio.
Tu oggi avresti il tuo.

21.

Ma le persone non sono numeri.


Invece proprio si!


Io sono un numero. Lei è un numero.

Tu sei un numero.

Non molto alto, irrazionale, allusivo, naturale, primo, amicabile, reale, facilmente memorizzabile, ciclico, solo, collettivo...

...

..stupido.

Perché i numeri sono stupidi e infantili come te.

Ma i numeri vengono scritti.

Rimangono nel mondo e nelle persone.

E anche tu, come loro, sei stato scritto.


Ben 662'684'400 secondi fa.


Sempre avanti compare!

mercoledì 6 ottobre 2010

pargolo

piove tutta la notte e io me ne dormo come un ghiro. La mattina, fresca atmosfera, scendo in giardino e scopro che motorino, che d'ora in poi chiamerò Snoopy, perchè è questo il suo vero nome, è rimasto fuori tutta la notte. Bello umidiccio e bagnaticcio il mio bracchetto! Ma ad ogni problema si trova la soluzione. Si apre il sotto sella e si tira fuori lo straccetto miracoloso! E cosa ci si trova invece dentro? Un sacco a pelo! Eh sì! Quello che si usa quando si va a dormire dalle amichette e poi lo si abbandona dimenticandosene. Lo guardo di striscio (occhio perplesso, dubbioso in stile:"ehi, cosa ci fai tu qui?", "aaaahn, ecco dov'eri finito") e penso:"-beh, ora che ti ho trovato ti metto anche via. -ma per metterti via devo fare tre piani di scale in salita e tre in discesa! -e se ti abbandono in garage, che comunque comporta l'estrarre le chiavi dallo zaino, che comporta ulteriore fatica ti sporchi tutto. -e poi è tardi, perdo il treno, il secondo giorno.........ok, ti metto via questa sera quando torno a casa". Dopo la breve riflessione in stile gollum-smigol parto spedita per la stazione. "Si si, lo trovi di sicuro un posto!come no!". Ma la tettoia salva sempre: tra i bidoni di immondizia, parcheggio il povero Snoopy che già si lamenta:"mi lasci tutto solo per un giorno intero! cheppalle!" per farlo contento gli concedo, per un giorno soltanto, l'amico casco. Lo appendo alla benemmeglio alla sella, perchè badate, Snoopy è un bracchetto talmente vecchio che neanche il posto per il casco riesce ad avere, e corro via, sentendo che mi abbaia:"non ti preoccupare, casco lo custodisco io per bene! Lo tengo d'occhio!".
BON.
Tranquilla e pacifica mi faccio le mie belle orette di progettazione e la sera, dopo il treno, torno tra i sacchi di spazzatura a riprendere Snoopy. S'è ormai fatto buio, e molti motorini della mattina sono scomparsi, quindi riesco a scorgere Snoopy da lontano: "che bello il mio bracchetto!come mi sei mancato!". Tutta contenta mi apro la sella, sgancio il casco, ipod, casco in testa, chiudo la sella, chiudo la sella, chiudo la sella, chiudo la sella.EHI! ma non si chiude! apro. Una vite gigante cade per terra. ehi!ma Snoopy! cadi proprio a pezzi! beh, pace all'anima tua. appoggio la sella, accendo ........................ ........................... .......................... ................ ......................................
spengo.
Ma questa mattina non c'era un sacco a pelo? IL SACCO A PELO. ma questa mattina l'ho messo via? NON L'HO MESSO VIA......................ehi!.........................ma Snoopy! non cadi a pezzi da solo! ti fanno cadere a pezzi!



sono tornata a casa felice. penso solo alla gioia di quello/quella che dopo avermi disintegrato la serratura ha trovato un bel sacco a pelo, proprio di quelli belli caldi, pronto lì che gli/le sorrideva.
e lo/la ringrazio pure, e anche tanto, che è stato/a così gentile da lasciarmi casco, che è talmente bello che si può usare anche come soprammobile! Forse anche perchè Snoopy me l'aveva promesso.
Non capita tutti i giorni di trovare un sacco a pelo in un sotto sella.


Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistite è puramente casuale.
MENTE.

Libercolo

Sento un fischio.
Il mio problema potrebbe essere il tempo.
Forse non sono sociopatico.
Sono solo nato in un tempo che non è mio.
Magari potrei essere la persona più socievole del mond
o se vivessi in un' epoca dove le discoteche non esistono.
Potrebbe essere che il tempo mi ha messo per sbaglio in una società col mito della crescita, inquinata, xenofoba, malata di reality, programmata per l'autodistruzione ma al tempo stesso pronta a rinascere dalle sue ceneri, come il neo fascismo ancora imperante.

Se mi trovassi in un tempo in cui la polizia venisse abolita per inutilità,

starei indubbiamente meglio.


Spero di rinascere quando l' artecrazia ciclistica autogestita sarà "al potere".

Giusto per vedere se la mia idea di rivoluzione interiore collettiva sarà attualizzabile in un altro contesto temporale.

Per sentirmi, almeno una volta, completo.


E per svegliarmi poco dopo di nuovo sul treno verso casa.


martedì 28 settembre 2010

trampolo

vedo una faccia a 100 chilometri di distanza e la saluto. è bella pallidina ma è sempre bella. è bella e pure balla, e mi ascolta mentre gli racconto una balla perchè oggi non c'ho proprio voglia. lei ha una voglia e ce l'ho uguale anche io, perchè siamo due delle gemelle del destino. L'intestino brontola e un altro giorno è andato con un nuovo ritmo però, perchè è uscito un nuovo cd. abc e d lei salirà per la collina ma la piccola colla che è sempre collina non attacca. invece lei attacca e così conosce un sacco di gente e si fa dei nuovi amici. poi si compra dei mici perchè i coinquilini sono simpatici e belli ma non le bastano ancora. visto che non ha niente da fare lancia una piccola ancora nell’acqua perchè lei ha scelto una città di mare. ma re-sta il vento e lei sale sulla collina con i suoi amici biologi, attenti alle intemperie del mondo. Sotto tuoni e lampi raccoglie i lamponi per riempirli di microbi e batteri e scoprire le reazioni che razionalmente portano a una razionale conclusione.l'unico modo per salire la collina sono i piedi, visto che non c'è la metro, così lei a ogni passo misura un metro e mi racconterà di quanta fatica ha fatto per arrivare finalmente lassù. fuma tabacco a scrocco mentre a 100 chilometri di distanza io penso che sicuramente a scuola le avrebbero dato un penso per questa sua disonorevole azione. ma ormai lei se n'è andata e può fare ciò che vuole, anche fumare a letto mentre io ho letto nel futuro che diventerà una famosa neuroscienziata. Senza violare nessuna teoria scoprirà che il cervello è viola e questo la farà diventare una stella del cielo. Tutto questo però ce l'ho solo in testa e allora preferisco mettermi un casco per non far cascare questo sogno, che altrimenti rischia di rompersi. Dopo 25 minuti e 10 secondi se ne va a cucinare riso scotto, e mette il minestrone in freezer perchè le verdurine precotte non sono troppo buone: è meglio la pasta col pesto. Pesta la coda del gatto e mi saluta saltando. Si lamenta che è senza capelli ma i suoi capeli sono meglio di quelli di un lama che mangia solo menta per farli crescere più in fretta. Mangia una fetta di creacker e non mi guarda in faccia perchè intanto fa una focaccia. Brindo alla sua salute sentendomi sollevata nel vederla sempre pallida e bella.

giovedì 23 settembre 2010

boscaiolo

Sono vivo.
E questo discorso lo faccio da vivo.
E con un crampo.
Mi piacerebbe che una volta morto e sepolto, un ragazzo che si porrà i miei stessi numerosi e infiniti problemi, una notte pisciasse da ubriaco sul muro del mio cimitero.
Credo in dio?
Non importa!
Ora credo solo in strade strette, piene di alberi, buie e silenziose.
Credo in quello che sono.

Vado a fare in culo valà.

"La morte è un processo rettilineo".
Ascolto reggae.
Un processo chimico inizia nella mia bocca.
I giurati chimici mi dicono che sono ancora vivo.
Perciò vado a letto.


E ciao morte